Il Caporale Paolo Brunello

Egidio | 20.02.2014

Massimo Brunello, del quale mi pregio essere amico, possiede un’adamantina ed indistruttibile onestà intellettuale; pertanto mai avrebbe alterato i fatti o, peggio ancora, li avrebbe inventati per dimostrare od affermare una sua teoria. Detto ciò il libro riporta testualmente e con dovizia di documentazione la vicenda bellica di suo padre, il caporale Paolo Brunello. In verità, a parte la traumatica avventura del naufragio della nave che doveva portarlo in Africa e la scaramuccia da partigiano contro i tedeschi, la guerra del caporale Brunello è stata molto meno terribile di quella sostenuta da tanti figli d’Italia su altri fronti: si pensi all’Africa o, peggio, alla tragedia delle nostre truppe in Russia; ma il libro ha il pregio di mettere in luce tre punti molto importanti di questa nostra disgraziata guerra: il primo è l’ineguatezza del nostro apparato bellico sia nell’armamento che negli alti comandi; il secondo è la tragedia della popolazione che, già oppressa dalla fame, veniva colpita sia dalle rappresaglie tedesche che dai bombardamenti “a tappeto” degli anglo americani effettuati con pragmatismo e feroce cinismo solo per distruggere il morale della popolazione civile; il terzo e, per me, più saliente, è il cambiamento ideologico avvenuto nel caporale Brunello come in milioni di altri italiani che, fascisti convinti, hanno radicalmente riveduto le loro idee e, inoltre, si sono resi conto che una dittatura, qualsiasi essa sia, di qualsiasi colorazione politica, laica o religiosa, priva il suo popolo del bene supremo a cui ogni uomo vuole e deve aspirare: la LIBERTA’ !

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