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Ricordi
Maurizio | 28.01.2015
Che dire... Massimo è un caro amico, da una vita ormai, frequentavo abitualmente la sua famiglia quando si stava a Milano, perciò conoscevo suo papà Paolo, leggere questo libro mi ha emozionato e sono tornato con la mente a bei momenti ormai passati...
Grazie
Antonio | 19.08.2014
Grazie per aver scritto un libro così bello e ricco di dettagli sulla guerra. Un saluto.
Treno Fantasma
Giorgio | 14.04.2014
Mi è piaciuto soprattutto l'episodio della fuga del Re e il ritorno di Paolo a Milano, con l'Italia divisa in due dopo l'8 settembre. Il tutto comunque è ben documentato.
Il Caporale Paolo Brunello
Egidio | 20.02.2014
Massimo Brunello, del quale mi pregio essere amico, possiede un’adamantina ed indistruttibile onestà intellettuale; pertanto mai avrebbe alterato i fatti o, peggio ancora, li avrebbe inventati per dimostrare od affermare una sua teoria. Detto ciò il libro riporta testualmente e con dovizia di documentazione la vicenda bellica di suo padre, il caporale Paolo Brunello. In verità, a parte la traumatica avventura del naufragio della nave che doveva portarlo in Africa e la scaramuccia da partigiano contro i tedeschi, la guerra del caporale Brunello è stata molto meno terribile di quella sostenuta da tanti figli d’Italia su altri fronti: si pensi all’Africa o, peggio, alla tragedia delle nostre truppe in Russia; ma il libro ha il pregio di mettere in luce tre punti molto importanti di questa nostra disgraziata guerra: il primo è l’ineguatezza del nostro apparato bellico sia nell’armamento che negli alti comandi; il secondo è la tragedia della popolazione che, già oppressa dalla fame, veniva colpita sia dalle rappresaglie tedesche che dai bombardamenti “a tappeto” degli anglo americani effettuati con pragmatismo e feroce cinismo solo per distruggere il morale della popolazione civile; il terzo e, per me, più saliente, è il cambiamento ideologico avvenuto nel caporale Brunello come in milioni di altri italiani che, fascisti convinti, hanno radicalmente riveduto le loro idee e, inoltre, si sono resi conto che una dittatura, qualsiasi essa sia, di qualsiasi colorazione politica, laica o religiosa, priva il suo popolo del bene supremo a cui ogni uomo vuole e deve aspirare: la LIBERTA’ !
Treno fantasma
Carlo Galbusera | 09.12.2013
Un libro ben scritto e avvincente. La parte riuscita meglio è la finale, però anche la fuga del Re con il ritorno a casa di Paolo in un'Italia divisa e martoriata è molto interessante. Bravo!
Se nostro padre fosse stato ancora vivo.....
Gabriella Brunello | 05.10.2013
Non avrebbe parole per ringraziarti del lavoro "grandioso" che hai fatto. Una minuziosa ricostruzione storica di fatti, luoghi, personaggi che sono stati protagonisti in quei 3 anni e mezzo della sua vita. Perchê Paolo di quel periodo ricordava veramente tutto. Fotogramma dopo fotogramma quell'esperienza traumatica si era fissata nella sua mente. Nei suoi racconti c'era tutto il pathos di chi rivive ancora quegli istanti drammatici in ogni attimo della sua vita. Sicuramente da lassù ti direbbe " Grazie Massimo per avermi liberato dai fantasmi che hanno oppresso la mia lunga vita. Ora la mia anima puó risalire leggera verso la luce dell'eternità."
Un'ultima considerazione: in un'epoca come questa di decadenza di valori, credo che sia non utile ma doveroso cercare di ritrovare i valori umani nati dall'orrore della macerie della guerra e sintetizzati nella nostra Costituzione. Facciamo in modo che le storie di ragazzi come Paolo non siano accadute invano! Grazie Massimo, anche da parte mia. Gabriella
R: Se nostro padre fosse stato ancora vivo.....
Massimo | 07.10.2013
Cara Gabriella, basta il solo tuo commento a dare un senso compiuto al lavoro che ho fatto. Credo che le tue parole siano il premio più bello che avessi mai potuto ottenere scrivendo questo libro.
Grazie di cuore!
odissea
Giancarlo | 09.09.2013
Quella di Paolo Brunello è stata davvero un'Odissea. Da una parte all'altra del Mare Adriatico-Ionio, poi sulle montagne delle Langhe...
Libro
Tiziana | 05.07.2013
Sicuramente la parte che riguarda il periodo trascorso con i partigiani (scusa se mi esprimo male), quando inizia a cucinare, quando matura la consapevolezza di avere idee politiche diverse da quelle che aveva avuto fino al momento di incontrare i partigiani; il continuo ricordo della famiglia; gli atteggiamenti umili e allo stesso tempo la fermezza nell'agire, ad esempio quando si sente abbandonato da Sergej e trova il modo di scappare; quando raggiunge il Moro e si accorge che questi stavano al riparo nel loro rifugio mentre altri combattevano; insomma questa parte del racconto mi è piaciuta molto.
In linea di massima ho capito tutto, anche perché trovo molto intelligente il fatto di aver messo i riferimenti storici alla fine del libro e quindi è tutto molto ben illustrato.
Carina l'idea di mettere le foto all'interno del racconto, che sdrammatizzano molto i vari avvenimenti, fungono un po' da richiamo alla realtà.
Insomma, mi è piaciuto.
Valori
Maurizio Roversi | 04.07.2013
Credo che molti ragazzi di oggi debbano leggere questo libro. Vi sono espressi valori importanti. Un saluto all'autore.
Resistenza
Gianluca Chierico | 04.07.2013
Bel personaggio quello di Paolo. Sempre se stesso in qualunque situazione. I valori della Resistenza escono alla grande! L'ho letto con molto piacere. Saluti.
sto finendo il libro...
Sandra Banfi | 06.06.2013
...e mi dispiace, perché dal 1 maggio sono in compagnia di mio zio tutte le mattina in metropolitana...e leggo piano, pianissimo perché vorrei che le pagine non finissero mai. Ho pianto, riso, mi sono più volte commossa, perché grazie a mio cugino Massimo ho conosciuto alcuni aspetti del carattere dei miei nonni che non conoscevo.. e soprattutto ho conosciuto Paolo, la sua onestà intellettuale, la sua intelligenza, la sua astuzia, la grande capacità di adattamento e di sopravvivenza. Anche quando finirò il libro tutta questa ricchezza mi accompagnerà. Per sempre.
Ancora grazie!